Il fitness trainer è un lavoro ormai da diversi anni ed è per molti soprattutto una passione. Spesso si comincia l’esperienza del fitness da frequentatori appassionati; si provano esercizi tabelle routine di allenamento, col tempo si cominciano a leggere articoli sulle tecniche di allenamento e infine si comincia a pensare che quella passione potrebbe diventare anche un lavoro.
Un lavoro che è cambiato molto dai tempi della palestra anni ottanta , la palestra “ferro e sudore” dove essenzialmente si allenavano solo i muscoli.
Ora l’allenamento riguarda tutte e quattro le qualità motorie ( forza, resistenza, mobilitò e coordinazione) e gli esercizi non sono più solo il sollevare comunque pesi ma anche l’attività aerobica lo stretching ed esercizi complessi che stimolano la coordinazione.
Si potrebbe definire questo fenomeno una diversificazione degli obiettivi fisiologici. La diversificazione è molto più ampia perché in “palestra” ormai ci vanno persone di tutte le età : giovani adulti e anziani. Di tutte le taglie: magri normopeso e in sovrappeso. Con differenti ruoli sociali : sedentari. soggetti motori e soggetti sportivi e agonisti. Infine ormai le palestre sono frequentate anche da persone affette dalla sindrome metabolica ( diabete, ipertensione sovrappeso e obesità ).
Il Fitness trainer quindi ormai non è più un culturista in erba che comincia ad allenare i soggetti più piccoli di lui ( muscolarmente parlando) è invece un vero e proprio professionista che si occupa a tutto campo della gestione dell’attività motoria delle persone che frequentano un centro fitness.
Si consideri poi che le motivazioni dei frequentatori non sono così definite come alcuni anni fa: La forza , l’ipertrofia del muscolo: Ma spaziano dall’efficienza alla prestazione al benessere. Buona parte del lavoro del fitness trainer consiste nel accoppiare le motivazioni della prona con le caratteristiche fisiologiche del soggetto con un progetto di allenamento che è per sua natura personalizzato o non è.

fitness trainer – scuola di professione fitness
E’ cambiata anche la formazione e la didattica delle scuole di formazione professionali , almeno in alcuni casi è cambiata in altri è rimasta ancorata al passato.
I programmi didattici devono tenere conto della diversificazione dei soggetti frequentatori e degli obiettivi. Fondamentale quindi che si studino non solo e non tanto l’anatomia astratta e generica dei tradizionali libri di anatomia ma le diverse anatomie del sedentario o dell’agonista : animali della stessa specie ma con biomeccaniche totalmente diverse, con metabolismo molto lontani tra di loro con riserve funzionali estremamente eterogenee.
Occorre fare i conti poi con l’oceano di informazioni disaggregate senza ordine e gerarchia che sono reperibili con un click su internet. Il rischio è quello di una tale quantità di informazioni che confondono invece di formare. Informazioni finalizzate alla vendita di qualche prodotto ( integratori, strumenti facilitatoti etc.etc. ). Informazioni di puro marketing aziendale. Informazioni di persone che pur avendone diritto ( tutti abbiamo diritto di scrivere su qualsiasi cosa ) non ne hanno le capacità, i titoli , l’esperienza in un Kaos mediatico che spesso confonde più che formare.
Ecco allora che la formazione deve fornire una mappa cognitiva. Un percorso delle nuove priorità. Occorre comprendere che l’anatomia descrittiva ( dove sono i muscoli ) deve essere rinforzata con l’anatomia funzionale ( come funzionano in relazione tra di loro in soggetti magri o in sovrappeso ). La fisiologia dello sportivo non ha nulla a che vedere con la fisiologia del sedentario: sono due fisiologie diverse per quantità e qualità. La riserva funzionale di un atleta è ampia mentre un sedentario vive immediatamente al di sotto delle sue capacità massimali.
Orientarsi in queste differenze, trovare soluzioni adattate alla persona è il segreto formativo che permette di trasformare un frequentatore di palestra che sa eseguire gli esercizi per se stesso e per gli amici come lui in uno sperimentatore versatile , capace di cogliere le grandi differenze dei suoi assistiti.

scuola di professione fitness
Per questo anche la didattica cambia deve fornire le mappe deve fornire i percorsi logici, deve fornire le differenze e la capacità di affrontarle.
Questo è quello che facciamo da 30 anni alla Scuola di Professione Fitness questa è la nostra originalità e il motivo di questo articolo.
sono pront on line i i calendari e i programmi dei corsi di formazione professionale della scuola e la 64° edizione del corso di fitness trainer.
Alessandro Lanzani
Medico specialista in medicina dello sport
direttore della Scuola di Professione fitness
alanzani@professionefitness.com