di Angela Bonaconza [email protected]
Capita sempre più spesso di sentire di atleti che hanno inserito nel loro allenamento la pratica dello Yoga e di essersi meravigliati per il salto di qualità ottenuto: gli effetti a cascata sono davvero tanti! È come accorgersi improvvisamente che il nostro corpo può attingere a una sorgente di “energia intelligente” e, soprattutto, “sempre presente”: è la consapevolezza di noi stessi (unici e irripetibili), delle nostre potenzialità, dei nostri limiti e della via da seguire con metodo e serietà, senza false illusioni e con la massima razionalità.
L’allenamento funzionale si basa sui movimenti naturali dell’uomo. L’uomo interagisce continuamente con l’ambiente che lo circonda, e per fare questo deve camminare, correre saltare, tirare, spingere stare in equilibrio e così via. Il corpo dell’uomo è fatto per muoversi in modo armonico, omogeneo, globale e fluido e non per isolare i singoli muscoli e gesti. Le catene muscolari rappresentano circuiti in continuità di direzione e di piano attraverso i quali si propagano le forze organizzatrici del corpo (L.Busquet).
YOGA = UNIONE di CORPO-MENTE-SPIRITO
Non è uno slogan pubblicitario, ma è il fine di questa antica e preziosa disciplina, la cui origine si perde nella notte dei tempi e che, se insegnata nel modo corretto, senza false ideologie o promesse miracolistiche, porta a risultati davvero notevoli. Lo yoga è una tecnologia sistematica per migliorare il corpo, comprendere la mente e liberare lo spirito (Thymothy McCall, Medico internista e insegnante di Yoga). Gli Yogi tendono a essere più flessibili, forti, energici, magri e giovanili delle altre persone: ciò che accade all’esterno è solo un riflesso di quello che succede interiormente. La pratica, nel tempo, insegna la corretta visione delle cose: aiuta a conoscere il funzionamento del nostro corpo, della nostra mente e a percepire i movimenti dello spirito. Lo Yoga ci insegna a rilevare i punti di tensione, le compensazioni, le illusioni che il corpo e la mente attivano. Con la pratica regolare di Asana e Pranayama il corpo e il respiro si rinforzano, la postura e la capacità polmonare migliorano, così come le funzioni intestinali, il drenaggio linfatico e il sistema immunitario. La pratica mette alla prova ogni persona proprio laddove è più necessario e trasforma le proprie debolezze in punti di forza.
Lo Yoga è uno, poi ci sono molte vie, molti stili e metodi, tutti sono validi: l’importante è rivolgersi a insegnanti qualificati, professionalmente preparati con un solido curriculum e certificazioni riconosciute a convalida del loro percorso e aggiornamento (un’abilitazione all’insegnamento seria prevede un percorso di circa 500 ore nell’arco di 3 o 4 anni); un valore aggiunto è senz’altro l’essere in possesso di un diploma di fitness e personal trainer o diploma in scienze motorie.
PERCHÈ UN ATLETA DOVREBBE PRATICARE LO YOGA
Lo yoga è la più antica indagine che l’uomo abbia mai svolto sul corpo e sulla mente (Carl Jung). Richard Roll, due volte finalista all’Ultraman World Championship e all’EPIC5 5-ironman-distance triathlon nel 2010, è un praticante convinto di Yoga tanto da affermare che, indipendentemente dallo sport o disciplina praticati, ogni atleta ha la possibilità di progredire nelle proprie performances e abilità semplicemente adottando una pratica yogica consistente e seria, il che gli ha consentito di sviluppare maggiore forza, equilibrio, flessibilità e controllo mentale.
I NOSTRI ALLIEVI SI RACCONTANO
MAURIZIO PISTILLO
Atletica leggera, portacolori della Nazionale Italiana ai Mondiali Master di Lahti e Jyvaskyla, agli Europei Master di Lubiana, Ancona, Nyregyhaza, e vincitore agli European Master Games di Lignano nel 2011.
Dopo un’interruzione di circa 10 anni, nel 2008 ho ripreso a praticare atletica leggera e a tornare a gareggiare nella specialità della velocità (100, 200 e 400). Circa 3 anni fa ho iniziato a frequentare la Scuola Kriya Yoga Maha Sadhana di Milano e, anche grazie alla costante pratica del metodo Yoga KYMS, sono riuscito a ottenere continui progressi. I migliori risultati in carriera sono arrivati negli ultimi 2 anni ai Campionati Mondiali Indoor Master di Atletica 2012 in Finlandia, con un Argento nella staffetta italiana 4x200m e un sesto posto individuale nei 400m nella categoria MM40 (atleti di età compresa tra i 40 e i 44 anni), e agli European Master Games 2011 di Lignano Sabbiadoro, con un Oro nella 4x400m, un Argento nella 4x100m e quarto posto sui 400m, sempre nella categoria MM40.
Frequentare le lezioni di yoga mi ha sicuramente aiutato in diversi aspetti: mi ha fornito delle ottime basi di preparazione atletica, mi ha permesso di correre con maggiore facilità e di evitare acciacchi e infortuni durante i mesi di preparazione grazie alla maggiore flessibilità muscolare e articolare e, tramite la respirazione, mi ha aiutato a controllare la tensione pre-gara, a mantenere il giusto livello di rilassamento durante la gara e a trovare le energie nella fase finale della gara, quella più faticosa…
I benefici riscontrati derivanti dalla pratica dello Yoga KYMS sono stati davvero molteplici:
- miglior tono ed elasticità di tutti i gruppi muscolari, difficilmente raggiungibile con la sola pratica podistica, che ha contribuito al miglioramento dell’assetto di corsa;
- maggiore flessibilità articolare, con effetti diretti sulla fluidità della corsa, ottimo strumento di prevenzione di affaticamenti e infortuni;
- buoni effetti sulle capacità cardiocircolatorie;
- ottimi risultati anche a fronte un numero ridotto di allenamenti di corsa, conseguente a uno stop forzato a seguito di infortunio;
- tramite l’utilizzo degli esercizi di respirazione appresi riesco a controllare maggiormente le tensioni nervose e muscolari sia durante gli allenamenti di corsa che nelle fasi di pre-gara e durante la gara.
DANTE FEDERICI
Responsabile Tecnico Nazionale Krav Maga WFCI e Istruttore Nazionale Muay Thai.
La Muay Thai è uno sport da combattimento thailandese ed è considerata da molti una disciplina molto temibile; fa uso del clinch (corpo a corpo), di braccia (pugni e gomitate), calci (i temibili low kicks) e ginocchiate su tutto il corpo. Gli allenamenti, conseguentemente, sono molto duri.
Ho iniziato a praticare Yoga metodo KYMS nel 2004 e ho riscontrato da subito innumerevoli benefici: è diventata una pratica fondamentale del mio allenamento per l’elasticità dei muscoli e per sciogliere gli arti superiori e inferiori che, spesso, sono contratti e poco mobili.
Tutte le asana sono regolate dalla respirazione che permette di far lavorare i muscoli del diaframma, migliorare la postura, tonificare la muscolatura addominale e ridurre o prevenire i dolori alla colonna vertebrale.
Posso senz’altro affermare per esperienza diretta che affiancare la pratica dello Yoga alla Muay Thai e a un qualsiasi altro sistema di difesa personale porta gli atleti ad avere una maggiore autostima, maggiori riflessi, maggiore concentrazione, capacità di prevenire e anticipare il pericolo.
HOMAR LEUCI
Campione di apnea statica e dinamica
Il mio avvicinamento a questa disciplina è avvenuto grazie ad Alessandro Talò (Istruttore Apnea Academy) e dal 2006 la pratica dello Yoga è diventata una parte importante della mia preparazione agonistica: Angela Bonaconza mi ha preparato un protocollo di lavoro specifico e personalizzato.
L’integrazione della pratica dello Yoga KYMS mi ha aiutato sia a livello fisico che mentale: il movimento in apnea deve avvenire armonicamente e nell’economia del dispendio di ossigeno; questo presuppone un controllo del proprio corpo e una sintonia totale con esso. L’aiuto dello Yoga è stato davvero determinante e i miglioramenti sono stati importanti.
A livello fisico: ho inserito nell’allenamento esercizi molto utili nel caso del monopinna, che hanno influito fortemente nel miglioramento del gesto tecnico quali Asana (posture) di potenziamento degli arti inferiori, Asana di allungamento e mobilizzazione delle articolazioni delle spalle e delle anche.
A livello di respirazione: tecniche di Pranayama, quali Vayu, mi hanno consentito di avere uno scambio gassoso molto importante prima della performance, mentre altre tecniche sono tornate utili per la fase di recupero.
A livello mentale: la concentrazione, sapersi estraniare e il controllo del dialogo interno sono componenti fondamentali per la pratica dell’apnea. A questo proposito la meditazione KRIYA ha influito in maniera decisa sulle performance agonistiche: mi ha permesso di concentrarmi rapidamente, focalizzando tutte le mie risorse interne, eliminando le distrazioni e permettendomi di entrare in uno stato di “trance” agonistico in maniera più veloce.
ELENA FONTANA
Insegnante e bailaora di Flamenco.
La pratica dello Yoga KYMS mi sta aiutando molto nella mia attività. È un’ottima preparazione atletica: nel Flamenco, come nella danza in generale, la muscolatura della parete addominale è un fondamentale punto di forza e lo Yoga rinforza questa muscolatura.
Le asana e gli esercizi preparatori, soprattutto gli esercizi di allungamento della fascia muscolare posteriore delle gambe, sono un importante lavoro di compensazione per il tipo di lavoro richiesto dal flamenco. Da sottolineare è l’attenzione che viene data al respiro, la consapevolezza del quale nella danza è essenziale.
Da quest’anno sto condividendo con le mie allieve un lavoro di preparazione basato su alcuni semplici esercizi di allungamento, potenziamento e respiro: Asana per il defaticamento e l’allungamento della fascia muscolare posteriore.
Il miracolo dello Yoga è, per me, il lavoro che fa a nostra insaputa: non si parla più di muscoli e di corpo fisico, ma entriamo nel campo dell’energia sottile. Mentre lavoriamo sul corpo lavoriamo inconsapevolmente su altro di ben più importante. E chi non ne ha bisogno? Lo yoga è per tutti: sportivi e non.
MARTA FOLATTI
Campionessa di Karate Campionati Italiani FIKTA e USCLI 2005-2012, Campionati Europei Belgrado 2008 e Mastricht 2009.
Pratico karate tradizionale da ormai 13 anni e nella mia esperienza agonistica ho trovato molto utile affiancare la pratica dello yoga KYMS agli allenamenti di karate.
La pratica dello yoga mi ha permesso di migliorare agilità, coordinazione nei movimenti e velocità di esecuzione, di compensare le tensioni muscolari nei giorni successivi ad allenamenti “pesanti” grazie a un lavoro armonioso sul fisico che distende e riequilibra la muscolatura, favorendo il recupero fisico.
Ma soprattutto, con la pratica dello yoga, è aumentata la mia consapevolezza del corpo e del movimento; per chi pratica arti marziali la propriocettività è fondamentale, perché nell’esecuzione di movimenti rapidi e complessi bisogna essere in grado di correggere continuamente la propria postura e la direzione delle tecniche.
Attraverso la pratica degli Asana si impara a essere consapevoli di diversi punti del corpo contemporaneamente e questo ha migliorato la mia percezione della sinergia tra il movimento delle varie parti del corpo anche nel portare le tecniche di karate.
Ho trovato grandi benefici non solo sul piano fisico, ma anche a livello di concentrazione e nel gestire la tensione emotiva prima dell’entrata in gara e durante gli incontri di kumite (combattimento), grazie alla pratica del Pranayama, cioè le tecniche di respirazione imparate a scuola.
Angela Bonaconza
Fondatore del metodo KYMS®
Direttore Tecnico della Scuola Kriya Yoga Maha Sadhana, è responsabile USACLI per il settore Yoga, Docente IREF e Personal trainer.
NdR
Abbiamo pubblicato questo articolo sul n° 7/8 (luglio-agosto) di Fitmed con un errore di stampa: a pag. 41 la foto è di MAURIZIO PISTILLO e non di HOMAR LEUCI. Ci scusiamo con l’autrice, con gli atleti e con i lettori.