26/07/2013 Prevenzione e Salute

I certificati medici di idoneità sportiva

pubblicato il decreto Balduzzi sui certificati medici

Alessandro Lanzani

I certificati medici di idoneità sportiva.  

lo shock della novità, le soluzioni e le nuove linee guida.

I certificati medici per la pratica sportiva non agonistica secondo il decreto Balduzzi del 20 luglio sono ormai una realtà. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale rende esecutivo il decreto dopo 15 giorni dalla pubblicazione per cui dal 5 agosto niente sarà più come prima.

Quanti sono i nuovi certificati medici ?

Sono tre.

1) certificato di idoneità per attività ludico motoria

2) Certificato di idoneità alla pratica di attività sportiva di tipo non agonistico

3) Certificato di idoneità alla pratica di attività sportiva di particolare ed elevato impegno cardiovascolare.

Si tratta di tre diversi tipi di certificato: quello per attività ludico motoria è legato alle condizioni di salute del soggetto e può prevedere sia sia elettrocardiogramma di base che  elettrocardiogramma con prova da sforzo.

Il certificato di idoneità nel caso di attività di particolare ed elevato impegno cardiovascolare richiede oltre all’elettrocardiogramma di base anche  la prova da sforzo.

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Discrezionalità.

Il decreto impone discrezionalità sia ai medici  per il completamento della visita medica :

art. 3; comma 4. In caso di sospetto diagnostico o in presenza di patologie croniche e conclamate è raccomandato al medico certificatore di avvalersi della consulenza del medico specialista in medicina dello sport e, secondo il giudizio clinico, dello specialista di branca.

Il decreto Balduzzi  impone una certa discrezionalità da parte del responsabile dell’attività sportiva organizzata ovvero il presidente della società sportiva  di accettare certificati  coerenti con l’attività effettivamente svolta dal socio.

Art.4, comma 1, Per la partecipazione di non tesserati alle Federazioni sportive nazionali, alle Discipline associate, agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI a manifestazioni non agonistiche o di tipo ludico-motorio, caratterizzate da particolare ed elevato impegno cardiovascolare, patrocinate dai suddetti organismi, quali manifestazioni podistiche di lunghezza superiore ai 20 Km, granfondo di ciclismo, di nuoto, di sci di fondo o altre tipologie analoghe, il controllo medico comprende la rilevazione della pressione arteriosa, un elettrocardiogramma basale, uno step test o un test ergometrico con monitoraggio dell’attività cardiaca e altri accertamenti che il medico certificatore riterrà necessario per i singoli casi. Il certificato è rilasciato dai medici di cui all’art. 3, comma 2, su apposito modello predefinito (allegato D).
Questo comma è il più delicato di tutti per i presidenti di società sportive perché il criterio di elevato impegno cardiovascolare è rappresentato solo da alcuni esempi e riferndosi ad “altre tipologie analoghe”. E’ evidente che su questo si apre un dibattito infinito che durerà anni a meno che non vegano integrate delle linee guida che facciano maggiore chiarezza. Le linee guida potrebbero essere erogate  da una commissione ministeriale, altri organismi di categoria ovviamente avrebbero un valore  indicativo ma ovviamente inferiore dal punto di vista legislativo e medico legale in caso di contenzioso penale su episodi avversi occorsi al socio.

Chi può firmare i certificati ?
Decreto Balduzzi

tre categorie di medici
- il medico curante (specialista in medicina generale) relativamente ai propri assisti

- il pediatra di libera scelta  relativamente ai propri assistiti

- il medico dello sport 
Tutte le altre specialità sono escluse cosi come sono  esclusi i medici senza alcuna specialità.  Formalmente rimane la possibilità di firma per il certificato per attività ludico motorie anche per qualsiasi altro medico ma la prestazione è limitata per la pratica occasionale e per i soggetti che durante l’anamnesi non presentino fattori di rischio, se hanno più di due fattori di rischio la certificazione passa di mano ai tre medici specialisti già segnalati. Di fatto tutti  i tesserati alle associazioni sportive  degli enti di promozione sportiva devono fare il certificato non agonistico ( con elettrocardiogramma ) o il certificato non agonistico ad alto impegno cardiovascolare ( con prova da sforzo o step test o cicloergometro) .

Problematiche all’interno dei centri fitness.

Per prima cosa bisogna fare un elenco delle discipline svolte e occorre che il presidente di società sportiva si assuma la responsabilità di classificare le attività svolte come attività ad elevato impegno cardiovascolare oppure no.
La questione è molto delicata perché nel caso di discipline in cui l’intensità è somministrata da un istruttore ad una classe di soggetti eterogenei  per preparazione rischio e riserva funzionale è ovvio che si configura una responsabilità di chi  somministra esercizi con una certa intensità.
Infine rimane sempre e comunque la responsabilità oggettiva del presidente di società sportiva.

Una volta classificate le attività occorre informare il personale di reception e tecnico che i certificati devono  essere coerenti con le attività svolte e sulla classificazione nei tre diversi certificati di idoneità.
infine viene di fatto a decadere quella strana forma di autocertificazione a volte proposta per  evitare la certificazione. Recenti casi di giurisprudenza sono chiari nel caso di morte di un soggetto privo di certificato medico c’è il processo penale  direttamente dalla procura delle repubblica e  spesso quello civile da parte dei parenti per il risarcimento del danno.

I certificati già erogati prima del 20 luglio data della pubblicazione ovviamente hanno valore fino alla loro scadenza naturale se non altro per la norma generale della non retroattività dei provvedimenti legislativi.

E’ chiaro che siamo entrati in una nuova era che soprattutto nella fase di passaggio rappresenta uno shock e che ha alcune criticità , come il costo delle visite che aggiungono una prestazione in più  come l’ecg di base o sotto sforzo, la necessità di archiviazione dei dati per quanto riguarda la medicina difensiva, il basso numero dei medici sportivi sul territorio, e altre ancora.

 

 

Alessandro Lanzani medico specialista in medicina dello sport

[email protected]

 

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